Il senso di colpa per le ultime recenti scorpacciate pasquali è stata la molla che ha fatto scattare questa “penitenza” sui pedali che ci ha portato in sella alle nostre bici in vetta al mitico Altopiano delle Pizzorne ! Sveglia alle 9,30 assieme ad un pallido sole e una temperatura decisamente fresca. Rapida colazione, scelta dell’abbigliamento in modo da trovare un giusto compromesso tra peso/volumi/protezione e via in direzione del “Pratone”.
Questa è la mappa da Google dell’itinerario percorso. Abbiamo effettuato la salita classica, passando da Marlia e Matraia.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Inaspettatamente la salita è stata affrontata a ritmo regolare e senza cedimenti. La prima parte, fino al paese di Matraia, ha avuto anche un ritmo di tutto rispetto. Giunti al parcheggio di Matraia a Colle abbiamo proseguito lungo il tratto più duro con il rapporto più agile fino ad incontrare pendenze più accettabili,e la temuta crisi non si è presentata. In 1h e 42 minuti eravamo in cima, davanti al noto ristorante Aldebaran.
Di seguito una tabella con il riepilogo delle pendenze medie calcolate su un delta di 500 metri. Come si nota la seconda parte dell’ascesa vede ben 4 chilometri in cui la pendenza non scende MAI sotto il 10% e, anzi, presenta due settori con pendenze medie oltre il 12 % !
Purtroppo, sulla soglia del locale, pregustando già una cioccolata calda capace di rifocillarci e riscaldarci, ci siamo accorti che non avevamo un euro… E quindi abbiamo deciso di intraprendere la discesa in modo da non congelare visto che il sole, oramai velato, non era più capace di scaldare.
La discesa è stata resa disagevole dalla temperatura bassa, amplificata dalla velocità. Ma la soddisfazione per questa piccola impresa è valsa sicuramente la pena di qualche sacrificio. Tornati a casa una bella doccia calda ci ha regalato un’altra soddisfazione tanto semplice quanto gradita. E alla sera ci siamo concessi una bella pizza !!!
Siete fantastici e vi invidio tantissimo!!!!!!!!!! un abbraccio