- Partenza: Rifugio La Flegere, mt. 1807 (ore 8)
- Plan Praz, mt. 1990 (ore 9,45)
- Rifugio Bellachat, mt. 2152 (ore 12,30)
- Arrivo: Les Houches, mt. 1001 (ore 16,30)
- Distanza percorsa: 15,8 km
- Dislivelli: +1269 -2143
La tappa odierna si rivelerà un vero e proprio tappone, forse sottovalutato inizialmente, ma capace di regalarci grandi emozioni al prezzo di un grosso dispendio di energie.
Si parte con buon passo dal Rifugio La Flegere e si percorre tutta la balconata sul massiccio del Bianco fino all’impianto a monte di Plan Pratz, dove decine di persone si gettano apparentemente nel vuoto per praticare parapendio.
Qui inizia una decisa salita fino al Col de Brevent e poi più in quota, fino all’omonimo belvedere, in un ambiente selvaggio di alta montagna, circondati da ampi ghiaioni e aiutati da scalette metalliche.
Dal colle parte poi l’INFINITA discesa verso valle, dapprima ripida, fino all’ottimo e accogliente Rifugio di Bellachat, con vista magnifica e baciato dal sole, poi in quello che finora è stato il bosco più bello attraversato.
Caviglie, piedi, ginocchia e schiena sono sollecitati al massimo e giunti a valle chiedono pietà !
Da segnalare il pasto a base di omelette x me e a base di solita minestra per Ale.
A Les Houches alloggiamo nel bell’Hotel Du Bois, unica vera eccezione mondana concessaci finora. Per cena menu “buffet a volontà” alla Homer Simpson: niente male ! La notte riserverà un sonno riposante su letti veri, anche se separati ^_^.
Questa è stata un’altra giornata di gran sole, ma al risveglio, la mattina seguente, un cielo bigio e arrabbiato ci darà il buongiorno…
inanzitutto molto bello il gioco dei riflessi sugli stagni delle nuvole nonché delle lenticolari stesse sopra le vette. Vorrei precisare però che il parapendio non è da considerarsi come un mezzo per frenare la caduta libera di un corpo da una notevole altezza ma bensì una vera e propria macchina volante che ha peculiarità molto simili a un paracadute in quanto la vela ( le ali ) prende forma gonfiandosi con l’aria che enta nei cassoni ( bordo di entrata) per cui il parapendio deve essere pregonfiato con la forza del vento e seppur di pochi metri si effettua un vero e proprio decollo dal pendio.