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Tour Mont Blanc: giorno 7

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Tour Mont Blanc: giorno 7

La tappa odierna si rivelerà un vero e proprio tappone, forse sottovalutato inizialmente, ma capace di regalarci grandi emozioni al prezzo di un grosso dispendio di energie.

flegere camerata tmb

Si parte con buon passo dal Rifugio La Flegere e si percorre tutta la balconata sul massiccio del Bianco fino all’impianto a monte di Plan Pratz, dove decine di persone si gettano apparentemente nel vuoto per praticare parapendio.

plan praz chamonix tmb

Qui inizia una decisa salita fino al Col de Brevent e poi più in quota, fino all’omonimo belvedere, in un ambiente selvaggio di alta montagna, circondati da ampi ghiaioni e aiutati da scalette metalliche.

chamonix tmb les houches

Dal colle parte poi l’INFINITA discesa verso valle, dapprima ripida, fino all’ottimo e accogliente Rifugio di Bellachat, con vista magnifica e baciato dal sole, poi in quello che finora è stato il bosco più bello attraversato.

discesa brevent les houches tmb

Caviglie, piedi, ginocchia e schiena sono sollecitati al massimo e giunti a valle chiedono pietà !

riflesso monte bianco tmb

Da segnalare il pasto a base di omelette x me e a base di solita minestra per Ale.

rifugio bellachat tmb

A Les Houches alloggiamo nel bell’Hotel Du Bois, unica vera eccezione mondana concessaci finora. Per cena menu “buffet a volontà” alla Homer Simpson: niente male ! La notte riserverà un sonno riposante su letti veri, anche se separati ^_^.

alessandra quilici federico frugoli tmb

Questa è stata un’altra giornata di gran sole, ma al risveglio, la mattina seguente, un cielo bigio e arrabbiato ci darà il buongiorno…

This entry was posted on lunedì, agosto 15th, 2011 at 13:59 and is filed under 2011 Tour del Monte Bianco, Gallerie, Viaggi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

One Response to “Tour Mont Blanc: giorno 7”

  1. Giacomo ha detto:

    inanzitutto molto bello il gioco dei riflessi sugli stagni delle nuvole nonché delle lenticolari stesse sopra le vette. Vorrei precisare però che il parapendio non è da considerarsi come un mezzo per frenare la caduta libera di un corpo da una notevole altezza ma bensì una vera e propria macchina volante che ha peculiarità molto simili a un paracadute in quanto la vela ( le ali ) prende forma gonfiandosi con l’aria che enta nei cassoni ( bordo di entrata) per cui il parapendio deve essere pregonfiato con la forza del vento e seppur di pochi metri si effettua un vero e proprio decollo dal pendio.

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